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È entrata in vigore la riforma dei marchi nell’Unione Europea

18 Ottobre 2017

A partire dal 1 ottobre 2017, le modifiche introdotte nel 2016 con il pacchetto di riforme del marchio dell’Unione Europea sono divenute completamente operative, senza previsione di norme transitorie.

Il precedente Regolamento (CE) 207/2009 è stato dunque definitivamente sostituito dal nuovo Regolamento (UE) 2017/1001.

Molte le novità introdotte con la riforma: a parte regole tecnico-procedurali modificate o introdotte ex- novo, è interessante notare l’abolizione del requisito della rappresentazione grafica nelle domande di registrazione di marchio dell’Unione Europea, l’eliminazione dei depositi attraverso gli Uffici Nazionali, la codificazione di prassi seguite dagli esaminatori, la previsione del nuovo “marchio di certificazione dell’UE” e tanti altri cambiamenti dai risvolti rilevanti.

Per ogni dubbio o curiosità in merito contattateci e saremo lieti di fornirvi ogni utile informazione e la più completa assistenza.

BREXIT: Quali sono le ripercussioni sulla proprietà intellettuale?

5 Agosto 2016

Lo scorso 23 Giugno i cittadini britannici, con un referendum popolare, hanno espresso la volontà di “lasciare” l’Unione Europea, scegliendo la cosiddetta “Brexit”.

Tale decisione ha già iniziato ad incidere sugli scenari politici ed economici del sistema europeo. Ma quali saranno le ripercussioni sulla proprietà intellettuale? Difficile per ora prevederlo.  Tra le numerose incognite del momento abbiamo però un’unica certezza: il recesso dall’Unione Europea da parte della Gran Bretagna non sarà un percorso breve – le pratiche dureranno almeno due anni con possibilità di una proroga come previsto dall’art. 50 del Trattato di Lisbona.

Occorre poi fare chiarezza tra i diversi IP Right validi nel Regno Unito. Il Brevetto Europeo – disciplinato dalla Convenzione sul Brevetto Europeo (EPC), trattato sovranazionale slegato dall’UE – ed amministrato dall’EPO – continuerà ad esser valido per il Regno Unito e nulla cambierà in tal senso. Di contro, il Regno Unito non potrà più aderire al Brevetto Europeo ad effetto Unitario, aperto ai soli Membri dell’UE;  di conseguenza, la scelta di stabilire nel Regno Unito la sede del Tribunale Unificato competente per le cause brevettuali relative alla farmaceutica ed alle bio-tecnologie verrà meno.

Diverse considerazioni, invece, valgono per Marchi e Design dell’Unione Europea, strumenti disciplinati da Regolamenti Europei ed amministrati dall’EUIPO, organo comunitario. Quale il loro destino? Marchi e Design Europei saranno validi sicuramente fino al Giugno 2018, forse anche oltre. Inevitabile un intervento legislativo volto a conservare i diritti acquisiti con i predetti titoli di privativa, anche se non sono noti al momento i modi ed i tempi di tale provvedimento.

Previsioni per il futuro? Difficile fare valutazioni ulteriori in questa fase. Resta certo che la geografia europea della proprietà intellettuale è destinata a cambiare.

The Extraordinary Italian Taste: il nuovo segno distintivo dell’Italia!

8 Maggio 2016

The extraordinary italian taste

‘THE EXTRAORDINARY ITALIAN TASTE’ si inserisce nel più ampio piano straordinario di internazionalizzazione del Made in Italy, elaborato dal Ministero delle politiche agricole in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e con l’ Istituto Nazionale per il Commercio Estero. La volontà è quella di sfruttare il nuovo segno per promuovere il Made in Italy agroalimentare e contrastare il cosiddetto Italian sounding.

Il segno unico è rappresentato da una bandiera italiana con tre onde che richiamano il concetto di crescita e di sviluppo, e dalla dicitura ‘THE EXTRAORDINARY ITALIAN TASTE’. L’intento del M.I.P.A.A.F. è quello di utilizzare il segno unico per veicolare un’idea unitaria del Made in Italy, dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintiva che tuttavia non è destinato ad essere apposto sui singoli prodotti. ‘THE EXTRAORDINARY ITALIAN TASTE’ verrà usato in occasione delle fiere internazionali (servirà per esempio a caratterizzare in modo univoco l’area espositiva dedicata all’Italia del cibo e del vino), in attività di promozione all’interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione in Tv (ovvero sui media tradizionali, su Internet e sui Social).

L’operazione investe l’intero sistema-Paese, ed ha lo scopo di aiutare i consumatori e gli operatori di settore ad identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti. L’iniziativa consentirà all’Italia di recuperare terreno, in questo settore, rispetto a Paesi concorrenti che adottano già con successo marchi di questo tipo. Avrà inoltre la funzione di rafforzare le azioni commerciali realizzate da enti pubblici o aziende private sui mercati esteri.

Sarà interessante osservare di fatto come verrà utilizzato in concreto questo segno, e l’impatto  di questa novità sui mercati esteri.

 

Brevetto Europeo Unitario: l’Italia ha detto sì

8 Dicembre 2015

L'Italia aderisce al Brevetto Europeo Unitario

L’Italia è ufficialmente il 26° membro della cooperazione rafforzata per l’istituzione di una tutela brevettuale
unitaria
. Nella G.U.U.E datata 1° ottobre 2015, n. L 256, è stata pubblicata la Decisione (UE) 2015/1753 della Commissione Europea del 30 settembre 2015 con la quale si conferma la partecipazione dell’Italia al brevetto  europeo unitario.

Grazie al brevetto unitario, il divario tra il costo della protezione brevettuale in Europa rispetto agli Stati Uniti, al Giappone e ad altri paesi non comunitari sarà ridotto. A tal riguardo il Presidente E.P.O. (European Patent Office) Battistelli ha dichiarato che per le aziende italiane, in particolare per le PMI, il brevetto europeo unitario significherà risparmio di costi e di tempo nell’ordine di grandezza dell’80%.

Dunque le imprese europee che opteranno per un brevetto unitario potranno direttamente ottenere protezione in tutti i paesi partecipanti per le loro invenzioni, con risparmio di tempo e di denaro.

L’obiettivo attuale? Quello di fare entrare in vigore il pacchetto del brevetto europeo unitario entro la fine del 2016.

Patent Box: finalmente un vantaggio per le imprese italiane!

29 Novembre 2015

Patent Box

La Legge di Stabilità per il 2015 ha introdotto un nuovo regime di tassazione agevolata a favore dei contribuenti italiani assoggettati a reddito di impresa che pongano in essere attività di ricerca e sviluppo connesse ad opere dell’ingegno, quali: brevetti industriali, marchi, disegni e modelli, know-how, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili (c.d. intangible asset).

A seguito della sua introduzione, sono stati forniti – da soggetti pubblici quanto da analisti esperti del settore – numerosi chiarimenti sui diversi aspetti del c.d. “patent box”, una misura senza dubbio ancora perfettibile, ma dall’enorme potenziale per imprese ed imprenditori.

Finalmente i beni immateriali vengono analizzati e valorizzati! Il patent box è uno strumento formidabile per determinare con esattezza il reddito che ciascun bene immateriale è in grado di generare per l’impresa, e per individuare la parte di quel medesimo reddito che non concorrerà a formare la base imponibile per la tassazione.

In base a questo strumento, i soggetti che hanno fatto e/o faranno richiesta del regime opzionale potranno beneficiare, a regime dal terzo anno, dell’esclusione dal reddito imponibile del 50% dell’utile derivante dall’impiego di taluni beni immateriali dell’impresa. Per i due precedenti periodi d’imposta, la detassazione prevista sarà pari rispettivamente al 30% e al 40%.

Il nostro Studio, in collaborazione con esperti commercialisti, è in grado di fornire l’assistenza necessaria ad impostare un adeguato sistema di controllo delle dinamiche degli intangibili, e di verificare la sussistenza dei presupposti di legge per il godimento dell’agevolazione. Contattateci!

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